Una piccola struttura per una grande missione: produrre e distribuire in tutto il mondo le immagini del Papa. E’ il mandato esclusivo del Centro Televisivo Vaticano che ad ottobre compie 30 anni. Il direttore del CTV, mons. Dario Edoardo Viganò ci ha raccontato del suo personale rapporto con ‘l’editore’ del CTV:
“Il mio rapporto con il Papa è, come per tutti e in particolare per coloro che hanno una responsabilità comunicativa in prima linea, di grande cordialità e intenso. Spesso bisogna decidere assieme se trasmettere in diretta una celebrazione oppure se destinarla solo alla documentazione. E’ una decisione importante perché tutti amano vedere il Papa ma a volte ci sono situazioni più familiari che è bene non perdano tale caratteristica”.
“Di ritorno dal Brasile, Papa Francesco ha comunicato l’intenzione di recarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore dicendo che gli avrebbe fatto piacere diffondere le immagini. E così è arrivato il momento in cui ha portato il pallone sull’altare della Madonna a ringraziamento della conclusione del viaggio”.
“Papa Francesco è molto generoso verso la televisione. Lo confermano i video messaggi che spesso giriamo a Santa Marta, dove risiede. Certo non è un uomo che trascorre tanto tempo davanti alla televisione. E questo è dovuto non solo al fatto che non ha molto tempo a disposizione, ma probabilmente alla sua formazione: i gesuiti, e in genere gli uomini radicati nell’assoluto di Dio, misurano i tempi con molta precisione”.
“Non bisogna dimenticare che da Cardinale, in Argentina, Papa Francesco ha fondato una televisione che si chiama Canal 21. Quindi è ben consapevole dell’importanza della comunicazione attraverso la televisione e tutti gli altri media”.
“Nonostante l’innovazione tecnologica, è importante l’attenzione verso chi è a casa, dall’altro capo del mondo, che vuole sentire l’emozione di quel momento. Ed è importante anche il rapporto personale di ciascun operatore del CTV con il Papa. E’ proprio questa empatia, questo affetto, che permette che la professionalità di ciascuno possa essere performante al massimo”.
“Ci sono dei pontificati che certamente agevolano il nostro servizio. Penso a Giovanni Paolo II e ai suoi gesti spontanei e penso certamente anche a Papa Francesco e alla sua grande forza comunicativa. Il CTV produce le immagini e, grazie al satellite, porta il messaggio del Papa in tutto il mondo”.
“I Pontefici non si sono mai ‘protetti’ rispetto all’innovazione tecnologica. Trasmettiamo in HD da diverso tempo e non siamo spaventati dall’Ultra HD, già sperimentato durante la prima messa di Papa Francesco. Il suo Pontificato ha risvegliato un grande interesse da parte dei maggiori network nazionali e internazionali. E noi dobbiamo stare al passo con le richieste”.
Ormai è ampiamente dimostrato: quando in Tv c’è Papa Francesco l’audience cresce. E dietro quelle immagini c’è il CTV: i suoi camermaman sono gli unici auotrizzati a stare accanto al Papa in Vaticano e in tutti gli eventi pubblici. Il risultato del loro lavoro è un prodotto davvero pregiato per le redazioni dell’intero pianeta. A confermarlo sono gli stessi giornalisti.