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Il rilancio dell’audiovisivo europeo

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Mazzone EbuL’industria audiovisiva europea è in crisi profonda. Vincerà chi sarà capace di distinguere nei processi in corso tra i cambiamenti temporanei – legati alla congiuntura economica – e quelli più strutturali dettati dai processi di convergenza dopo il passaggio al digitale tv. Parola di Giacomo Mazzone, Capo delle relazioni istituzionali per EBU.

SUCCESSI – Euronews, che festeggia nel 2013 i suoi primi ventanni, è l’esempio più concreto di come si possa creare un’impresa di successo paneuropea senza rinunciare alle differenze linguistiche e culturali, ma anzi facendo di esse un punto di forza della propria offerta. Giunta alla sua dodicesima versione linguistica col greco lanciato pochi mesi fa, Euronews è la rete di news più diffusa in Europa (ben avanti BBC e CNN) ed è vista sempre più come il riferimento dell’Europa fuori dal Continente.

FONDI - Purtroppo Euronews soffre anch’essa di cronica carenza di investimenti (ancor oggi in gran parte finanziate da fondi pubblici), cosa che le ha impedito finora di sviluppare una nuova e diversa offerta digitale parallela a quella di derivazione analogica delle sue origini. Insegna perciò a tutti che se l’Europa decide di trasformare la sua diversità culturale in una risorsa anziché un limite, può ottenere il successo.

FICTION – Come discusso lungamente a Eurovisioni nello scorso ottobre, l’Europa investe nella fiction televisiva somme superiori allo stesso investimento USA. Ma le fiction europee – a differenze di quelle USA – non valicano le frontiere nazionali o linguistiche e quindi non circolano. Ci vogliono forze capaci di superare le barriere nazionali e linguistiche ed in grado di sviluppare mercati continentali o prodotti capaci di competere oltre le frontiere nazionali.

RADIO DIGITALE – L’Europa è ancora alla ricerca della sua politica in materia. Un’accelerazione forse potrebbe venire dalle politiche comuni sulla gestione dello spettro radioelettrico in ambito comunitario annunciate dalla Commissione Europea ed ancora mai entrare in vigore. Ma fino ad allora, se l’Europa continuerà a marciare in ordine sparso, anche questo processo innovativo (che potrebbe sviluppare enormi possibili ricadute industriali paneuropee) rischia di restare un’utopia. E la radio digitale potrebbe arrivare, invece, da noi via internet, portata da altri attori diversi da quelli oggi dominanti in Europa.

VIA D’USCITA - L’industria satellitare europea è uno dei punti di forza dell’industria audiovisiva europea, con un’indiscussa leadership a livello mondiale. Qualsiasi rifondazione dell’industria audiovisiva europea non può prescindere dall’usare i satelliti come uno dei punti di forza delle proprie strategie future. Viceversa i nuovi formati sono oggi un punto debole dell’Europa, che è prevalentemente a ricasco dell’innovazione americana guidata dalle “internet companies”.

I-TUNES, YOUTUBE, FACEBOOK - L’innovazione di successo di questi anni non ha riguardato tanto i prodotti quanto piuttosto le loro modalità di distribuzione e fruizione. Ed in questo settore l’innovazione europea è rimasta parecchio indietro rispetto alla concorrenza USA, che può contare su due punti di forza assolutamente fuori dalla portata degli europei: la capacità illimitata di mobilitare capitali di rischio da tutto il mondo; le differenze di regolamentazione che danno un vantaggio competitivo alle imprese USA.

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