Il nostro Paese, in linea con l’Europa, punta allo sviluppo di ambiziosi progetti spaziali. Ricerca e innovazione in questo settore sono indispensabili per potenziare le capacità tecnologiche e industriali italiane: di questo si è discusso al convegno “La politica spaziale per la crescita del Paese” organizzato dal Corriere delle Comunicazioni, a cui abbiamo preso parte
Il Bel Paese vola sempre più in alto in Europa nel settore dello Spazio e mantiene un ruolo cardine nei piani strategici per il futuro. L’Italia crede nello spazio e continua a investire nell’Esa (l’Agenzia Spaziale Europea), ove si conferma il terzo contributore alle spalle di Germania e Francia.
Il convegno che si è tenuto a fine novembre a Roma nella biblioteca Giovanni Spadolini in Senato ha rappresentato un’occasione per ribadire il ruolo di punta dell’Italia nel contesto dell’Esa e per fare il punto della situazione sulle politiche spaziali dopo il consiglio Ministeriale di Napoli che aveva visto la partecipazione dei venti Paesi aderenti all’Esa. Una grossa novità emersa a margine del convegno riguarda la volontà dell’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) di entrare con una quota nel capitale di Arianespace, la società europea specializzata nei lanciatori commerciali di satelliti.
IL SATELLITE COME RISORSA – In quest’ottica, durante il convegno, Renato Farina, il nostro Amministratore Delegato, ha avuto modo di porre l’accento sulle applicazioni satellitari a banda larga ribadendo l’importanza del satellite come grande risorsa per il Paese che, in attesa dell’arrivo di infrastrutture di rete terrestre, può supplire e garantire connessioni ultrabroadband in zone in digital divide: un servizio destinato a cittadini, scuole, PA che si trovano in aree remote. In prospettiva, anche a broadcaster tv e web tv, in ottica di sviluppo della connected tv.
SPAZIO NELL’AGENDA DIGITALE – L’auspicio espresso da tutti i partecipanti è che lo Spazio possa rientrare anche nell’Agenda Digitale. In linea con tali aspettative, è stato lo stesso Ministro Profumo, durante la Ministeriale di Napoli, ad annunciare lo sblocco di finanziamenti per 400 milioni di euro all’anno nel prossimo triennio per lo sviluppo dei programmi spaziali dell’Esa e di 580 milioni per l’Asi (Agenzia spaziale italiana).