La scuola a banda larga insegna a vivere nel mondo digitale. La banda larga nelle pubbliche amministrazioni e nelle scuole è, d’altronde, una questione di diritti civili e di sviluppo economico. E proprio in questo senso ci stiami impegnando noi di Eutelsat. Sono 21 le scuole in zone di digital divide, dalle Eolie alla pianura Padana, che hanno siglato un protocollo con il Miur, il ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, per la fornitura di collegamenti a banda larga via satellite.
POCHI MA BUONI - Sono ancora pochi gli utenti in Italia a far uso della connessione Internet veloce via satellite, ma è un gap che si può e deve colmare, specie per quelle zone dove privati, istituzione e strutture pubbliche non sono raggiunte dalla fibra ottica o non possono usufruire di un normale collegamento Adsl. Secondo la classifica redatta dall’ITU International Telecommunication Union – basata sull’indice IDI (ICT Development Index) che misura il livello di accesso, utilizzo e competenze ICT – l’Italia si colloca al solo al 29esimo posto, mentre l’economia più avanzata è la Corea del Sud seguita da Svezia, Danimarca, Islanda e Finlandia.
A LEZIONE DI INTERNET - Il superamento del divario digitale potrebbe e dovrebbe avvenire proprio con il satellite, una tecnologia che in Italia non è ancora troppo sfruttata. E partendo dai banchi di scuola.
Ma se poi a casa Internet non c’è, l’esperienza maturata in classe non serve. Non è solo una questione di volontà e di budget familiare: in Italia ci sono 1,7 milioni di case in cui l’Adsl non può arrivare perché non arriva la rete. La soluzione può venire dallo spazio, e in particolare da una nuova generazione di satellite come Ka-Sat, lanciato in orbita da Eutelsat.
IL SATELLITE COME SOLUZIONE - Tra gli obiettivi più importanti della scuola digitale vi sono l’intento di connettere le scuole di ogni ordine e grado, per supportare e abilitare sia la diffusione dei PC come strumento a disposizione di ciascuno studente sia la didattica arricchita da contenuti scaricati in tempo reale dalla rete; abilitare la didattica digitale con strumentazioni evolute quali le Lavagne Interattive Multimediali (LIM) e l’uso di biblioteche digitali di supporti didattici; sviluppare il progetto di interazione digitale tra famiglia e scuola sia per le più semplici interazioni amministrative (iscrizione, pagamento tasse scolastiche, visualizzazione del registro di classe relativo ai propri figli, autorizzazioni, presa visione delle pagelle elettroniche), sia per una maggiore partecipazione ed interazione dei genitori con i docenti (videocomunicazioni) ed ai consigli di classe con presenza sia fisica che virtuale in modo da incentivare la partecipazione; assicurare la partecipazione alle lezioni ed alla vita scolastica anche agli studenti che per periodi limitati o più lunghi sono costretti al ricovero ospedaliero (iniziative “smart inclusion”) o a degenze presso le proprie abitazioni.
INTERNET IN AGENDA – L’importanza del tema è tale che nell’Agenda Digitale Italiana un percorso di lavoro è interamente dedicato alle “Competenze Digitali”, che comprende obiettivi come estendere il modello della scuola digitale (banda larga per la didattica nelle scuole; cloud per la didattica; trasformare gli ambienti di apprendimento; contenuti digitali e libri di testo /adozioni; formazione degli insegnanti in ambiente di blended e-learning; LIM – e-book; e-participation…); affrontare il problema dell’inclusione sociale (diversamente abili, stranieri, minori ristretti, ospedalizzati, anziani…); sostenere attraverso campagne di comunicazione istituzionale l’utilizzo delle tecnologie e la promozione delle conoscenze.
E-DUCATION – Attivare nelle infrastrutture pubbliche e nelle scuole un processo di crescita tecnologica, produrrà un incremento delle potenzialità produttive del Paese; attraverso l’educazione e l’investimento nella connettività si potranno garantire nuovi posti di lavoro e lo sviluppo economico di zone a ora tagliate fuori dalla rivoluzione digitale.