A sei mesi dallo switch off per il passaggio al digitale, la metà delle sale cinematografiche presenti in Italia non è ancora completamente digitalizzata. Eppure potrebbe ripartire proprio da qui la ripresa del Cinema che tutti, Associazioni comprese, reclamano, sia in termini di attrattiva per gli spettatori finali, sia in ambito produttivo.
Il satellite, che abbiamo imparato a conoscere come risorsa versatile e sorprendente, offre per questo una soluzione concreta: la diffusione broadcast dei contenuti, eliminando i supporti rigidi e le complessità della distribuzione, può permettere a tutte le sale di disporre di una quantità maggiore di contenuti e di vario genere.
“Più contenuti significa più spettatori, più spettatori più reddito, come in un effetto domino che va ad alimentare direttamente la Produzione cinematografica”. Lo dice Paolo Dalla Chiara di OpenSky, distributore Eutelsat per il Cinema ed è lo spirito con cui Eutelsat incontra, in qualità di sponsor, il Melzo File Festival, in programma nell’omonima località dal 3 al 7 luglio. Una rassegna sul Cinema Digitale che dichiara già nel titolo la sua missione: “File” e non più “Film”, come vuole il progresso e come la cultura chiede che la creatività sia adeguata alle opportunità dei nuovi linguaggi. Non è in discussione la sacralità della cara vecchia pellicola, ma la necessità di adattamento del grande schermo, a cui la digitalizzazione garantirà nuova vitalità.”
Di certo la tecnologia da sola non basta“, ammette la direttrice Artistica Chiara Boeri. Occorrono ricerca, fantasia, contenuti. Storie e buona scrittura. É il messaggio con cui il Melzo File ha lanciato questa mattina la sua quarta edizione, annunciando la proiezione in anteprima di “Goltzius and the Pelican Company”, un affascinante misto di Cinema e Tecnologia. Buona visione.