Due elementi che determinano il grado di crescita culturale di un Paese, specie se considerati per le opportunità di accesso e condivisione delle informazioni e dei saperi.
Ma se ogni luogo – come hanno ricordato i filosofi a Castelsardo – conserva una propria intelligenza, un bagaglio di identità culturali e geografiche che lo rendono unico, quando un territorio si fa particolarmente “aspro”, il dovere della tecnologia e delle istituzioni è adottare soluzioni che consentano a tutti pari opportunità di accesso ai servizi internet, all’informazione e alla cultura, senza che i territori vengano desertificati.
Eutelsat ha portato il proprio contributo al dibattito “La digitalizzazione nelle scuole, un valore condiviso”, presentando il proprio impegno a connettere in banda larga 20 scuole in digital divide, recentemente siglato in un protocollo d’intesa con il MIUR e raccontato nel format Tv “Le Favole al Satellite”.
La storia della scuola “Don Antonio Pifferi”, a Pigneto, in provincia di Modena, è un caso virtuoso delle nuove opportunità e della quantità di stimoli creativi che internet a scuola può riservare all’insegnamento e all’apprendimento.
E di come l’internet satellitare sia una soluzione tecnologica integrativa, immediata e necessaria.
L’incontro con i sindaci del territorio, su tutti, Matteo Santoni, primo cittadino di Castelsardo, ha portato all’ipotesi di un “distretto satellitare” sardo a supporto delle scuole, che sia anche strategico anche per le comunicazioni tra le istituzioni pubbliche locali.
Determinante anche il confronto con le rappresentanze delle categorie disagiate: internet sarebbe fondamentale per supportare le loro attività quotidiane, sottolinea Stefano Fara, Responsabile per le politiche giovanili in Sardegna.
E infine una chiosa di Michele Mezza, ideatore del Festival, a chiudere il cerchio di quest’incontro tra Filosofia, Rete, Istituzioni e Satellite.