Cosa sta succedendo a San Luca?
“Qualche mese fa ho visto un immagine straordinaria a San Luca: i ragazzi fare la fila per dare la mano al colonnello dei carabinieri, Lorenzo Falferi. Questo è un gesto di grande speranza, perché fino a qualche tempo fa l’atteggiamento verso i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine era di tutt’altro segno. Quindi all’interno della comunità di San Luca è in atto una vera e propria rivoluzione che parte dalla scuola. E questo dimostra che tramite la scuola e la cultura stiamo cambiando la Calabria”.
Il satellite ha dato un grande contributo. Quali sviluppi intravede?
“È certo che il satellite è uno strumento importante perché la Banda Larga e Ultra Larga servono per migliorare i servizi della Pubblica Amministrazione e anche quelli scolastici, facilitando il rapporto tra le istituzioni e i cittadini a tutti i livelli. E a San Luca abbiamo visto la risposta. Il discorso del digitale parte dalle scuole”.
Con avvento del digitale, la scuola deve offrire qualcosa in più rispetto al passato. Non basta più insegnare a leggere e scrivere?
“Leggere, scrivere e far di conto è la base di tutto. È chiaro che il sostegno delle nuove tecnologie in classe è funzionale allo sviluppo dello spirito critico delle persone. Del resto la finalità del mondo educativo è quella di abituare a pensare. Allora è evidente il bisogno di una pluralità di strumenti che ovviamente non possono fare a meno delle nuove tecnologie, le quali devono favorire i pro- cessi educativi e contribuire al miglioramento del- le capacità di apprendimento”.
Nonostante gli investimenti, la Calabria è ancora indietro in tema di Digital Divide: è al penultimo posto in Italia. Qual è l’orientamento delle istituzioni su questo fronte?
“Partiamo dal presupposto che fino poco tempo fa eravamo gli ultimi. Stiamo risalendo posizioni. Nell’ambito delle capacità e dell’intensità di penetrazione tecnologica all’interno della nostra regione ci sono casi di eccellenza in diversi settori. Sul fronte scolastico, oltre a San Luca, c’è anche il liceo ‘Metastasio’ di Scalea, dove la struttura riesce a fare a meno dei documenti cartacei grazie al massiccio impiego della tecnologia. E poi non vorrei citare il caso di Soveria Mannelli, dove ho fatto il sindaco per tanti anni, che già nel 2003 era il comune più informatizzato d’Europa”
Digitalizzare per crescere
Mercurio, Direttore dell’ufficio scolastico regionale ci dà i numeri della scuola calabrese
“La priorità strategica è la digitalizzazione delle scuole della Calabria per migliorarne l’organizzazione, ma soprattutto, per accrescere la professionalità degli insegnanti e per sviluppare e ampliare l’efficacia dei processi di insegnamento – apprendimento con l’uso di tecnologie”. A dirlo è Francesco Mercurio, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, che ci ha fornito preziosi dati sulla situazione della scuola in Calabria”.
“La Calabria ha un assetto orografico molto complesso che si rispecchia profondamente sulla localizzazione delle scuole, soprattutto quelle del primo ciclo. È anche vero che in questi ultimi anni, si assiste ad una profonda evoluzione della scuola verso il digitale. In totale le scuole in Calabria sono 397 con 246 comprensivi, 3 Distretti Didattici, 4 Convitti, 1 scuola media, 143 Istituti secondari di Secondo Grado. Di questi ritengo che almeno il 20% siano in Digital Divide”.
“Si contano più di 1800 Lavagne Interattive Multimediali in classe, un intero Istituto e
18 classi 2.0 – 6 di scuola primaria, 6 di sec. primo grado e 6 di sec. secondo grado dotate di sistemi tecnologici che trasformano gli ambienti di apprendimento, modificando e cambiando le metodologie. Inoltre, ci sono 314 scuole con rete LAN dedicata alla didattica e 390, quasi l’80%, con un proprio sito internet”.